Nel 1970 il cancelliere otto von Bismarck, convinto dell'impossibilità di rinviare una guerra contro la Francia, accelerava i tempi del rafforzamento militare. Egli sapeva peraltro che l'Europa non avrebbe ammesso un aperto attacco alla Francia e fece di tutto per apparire l'aggredito.
Le tendenze divenute autoritarie della Regina Isabella avevano provocato nel 1868 in spagna una rivoluzione a sfondo borghese e liberale, che aveva espulso la regina e indetto le elezioni che si erano concluse a favore del regime monarchico, ma con la richiesta di una nuova dinastia. Il trono fu offerto a Leopoldo di Hohenzollern, cugino del re di Prussia. La minaccia di trovarsi tra i due regni appartenenti alla stessa famiglia indusse la Francia a chiedere duramente a Leopoldo di rinunciare alla sua candidatura. Egli acconsentì, cedendo il passo a un membro della casa regnante d'Italia, Amedeo, duca d'Aosta, Re di Spagna dal 1871 al 1873.
Alla richiesta ultimativa, fatta dall'ambasciatore francese al re di Prussia, di impegnarsi anche per il futuro a non turbare l'equilibrio europeo, Guglielmo rispose con un rifiuto. Poi il 13 luglio 1870, telegrafò a Bismarck le circostanze di quest'ultimo episodio. Bismarck modificò il testo del telegramma destinato alla stampa, il "dispaccio di Ems", per indignare l'opinione pubblica francese e di far apparire Guglielmo irriguardoso nei confronti dell'ambasciatore e suscitare così l'irritazione di Napoleone III. Il progetto andò a buon fine riuscendo nell'intento di spingere la Francia a dichiarare guerra alla Prussia scatenando così La Guerra Franco - Prussiana. Il conflitto segnò il culmine della tensione tra le due potenze che aveva seguito il dominio crescente della Prussia in Germania, allora una confederazione di territori semi-indipendenti.
In una campagna di soli sei mesi l'esercito prussiano sconfisse quello francese in una serie di battaglie combattute nel nord della Francia, arrivando a assediare Parigi. L'imperatore francese Napoleone III fu catturato in battaglia, determinando il crollo del suo impero e una rivoluzione non violenta in Francia, che diventò l'unica potenza repubblicana in Europa. Negli ultimi atti della guerra gli stati tedeschi proclamarono la loro unificazione, fondando l'Impero Tedesco
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