Gemmea
l'aria, il sole così chiaro
che
tu ricerchi gli albicocchi in fiore,
e
del prunalbo l'odorino amaro
senti nel
cuore...
Ma
secco è il pruno e le stecchite piante
di
nere trame segnano il sereno,
e
vuoto il cielo, e cavo al piè sonante
sembra il
terreno.
Silenzio,
intorno; solo, alle ventate
odi
lontano, da giardini ed orti,
di
foglie un cadere fragile. È l'estate,
fredda, dei
morti.
La poesia “Novembre” fu elaborata nel 1890 e pubblicata su “La Vita
Nuova” nel febbraio 1891 e infine fu inclusa nella prima edizione di Myricae
nel 1891.
Composta di tre quartine a rima alternata, la prima impressione è di
avere davanti un paesaggio primaverile, ma questa è solo un’illusione: infatti,
la poesia è ambientata in novembre e i vari odori e colori sono percepiti non
con i sensi ma con l’immaginazione.
COMPRENSIONE COMPLESSIVA:
1. La poesia,
interamente giocata su immagini che disegnano quadri naturali, risulta
nettamente bipartita.
a. Evidenzia l'elemento linguistico che
segnala tale bipartizione.
L’elemento che bipartisce i due quadri
naturali è la congiunzione “ma” perché ribalta tutto ciò che è stato detto un
attimo prima.
b. Prova a riassumere il contenuto delle due
parti,
Nella prima parte della poesia, che include la prima strofa, sembra che
l’autore descrive la primavera (“Gemmea l'aria, il sole così chiaro”) è
l’immagine di una giornata soleggiata di novembre, durante la cosiddetta
“Estate di San Martino”, caratterizzata da alcuni giorni di bel tempo.
Nella seconda parte che inizia con una forte avversativa “ma”che segna
un rovesciamento del quadro precedente. L’autore torna alla realtà e illustra
le piante secche e spoglie il silenzio pesante, quindi, l’atmosfera autunnale.
ANALISI E INTERPRETAZIONE
2. Le tre
quartine sono strutturate secondo lo schema della strofa saffica, una forma
metrica di ascendenza classica, rara nella lirica italiana. Individua i versi
che le compongono e lo schema delle rime.
La poesia e costituita da dodici versi in
tre strofe saffiche, le quali sono composte di tre endecasillabi e un quinario
ciascuno. La rima e alternata 1-3 e 2-4, 5-7 e 6-8, 9-11 e 10-12, e il senso e
discendente, parte da una situazione positiva per arrivare alla tristezza.
3. II ritmo
della poesia appare assai frantumato. Quali sono gli elementi che
contribuiscono a creare questo andamento spezzato? Osserva l'uso della
punteggiatura e la presenza degli enjambements.
La struttura della poesia stessa vuole
dare un senso di lentezza, la punteggiatura, le figure stilistiche e retoriche
sono molte, “Odorino amaro”, “Estate fredda”, “Gemmea l’aria”. Gli enjambements sono quattro, ogni
due versi delle prime due strofe formandone uno.
4. Anche il quinario finale di
ogni strofa assume molta importanza sul piano del ritmo. Ti sembra che
contribuisca ad accelerarlo o a rallentarlo?
La presenza del quinario finale
contribuisce a rallentare il ritmo della poesia.
5. Definisci le caratteristiche
complessive del lessico e della struttura sintattica, chiarendo se quest'ultima
risulti semplice o complessa, e quali conseguenze ne derivino sul piano
espressivo.
A mio parere il lessico utilizzato non e
complesso e, infatti, la poesia è semplice, pero e ricco di simboli. Al suo
interno troviamo due sinestesie, in altre parole l’associazione nella stessa
espressione, di voci che si riferiscano ad ambiti sensoriali diversi: “odore
amaro”, “odi di foglie, un cadere fragile”.
È presente anche ossimoro nell’ultima strofa: “Estate
fredda” cioè un accostamento di due termini opposti. Altre figure retoriche
abbiamo iperbato (rappresenta un'inversione nell'ordine naturale delle parole
all'interno di una frase): “secco è il pruno”, stecchite piante”, vuoto il
cielo”.
6. II paesaggio nella prima strofa presenta caratteri di
solarità e serenità, mentre nel resto della lirica assume un aspetto funebre e
sinistro. Rintraccia nel testo gli indizi che confermano quest’affermazione.
Nella prima quartina
viene usato un lessico che esprime dei caratteri di solarità e serenità come:
“gemme l’aria”, ”sole chiaro”, “albicocchi in fiore”, ”senti nel cuore”. Invece
le altre due strofe assumano un aspetto sinistro grazie a “secco, stecchite,
nere trame, cavo silenzio, cader fragile, estate dei morti”.
7. Quali campi sensoriali entrano in gioco nella percezione
del paesaggio? Individuali strofa per strofa.
La
prima strofa inizialmente da una percezione generale di come sono l’aria e il
sole, in seguito utilizziamo la vista per cercare degli alberi in fiore, ed in
fine l’odorato per il profumo degli albicocchi in fiore e il gusto per
l’odorino amaro del prunalbo. Nella seconda parte utilizziamo la vista perche vediamo
gli alberi secchi, le piante stecchite. in ultima strofa usiamo l’udito, perche
intorno e silenzio e tra una raffica di vento e l’altra si sentono le fragili
foglie cadere a terra nei giardini e orti.
8. II
dato referenziale, l'estate di san Martino, che cade nella prima metà di
novembre, compare al termine della poesia. Quale funzione svolge?
L’estate
di San Martino compare al termine della poesia per chiarire il periodo
di qui si tratta, perché nelle prime due strofe il contrasto e opposto, quindi,
può confondere l’orientamento del lettore.
9. II
simbolismo risponde a nuovi bisogni espressivi, legati a una percezione del
mondo profondamente cambiata rispetto a quella che ha dominato l'Ottocento.
Chiarisci in che cosa consista questo mutamento.
Il simbolismo
è un movimento artistico sviluppatosi in Francia nel XIX secolo che si manifestò nella letteratura, nelle arti figurative e di riflesso nella
musica. La poesia dei simbolisti è
antirealistica, ha come riferimento un modello astratto di compostezza classica
e l’imitazione di modelli antichi. Per questi poeti l’arte deve essere
incontaminata dalle problematiche sociali. L’elemento fondamentale del Simbolismo è che sotto la realtà apparente,
quella percepibile con i sensi, si nasconda una realtà più profonda e
misteriosa, a cui si può giungere solo per mezzo dell'intuizione poetica. La
nuova generazione di poeti, quindi, manifesta la propria sfiducia nella
scienza, perché incapace di penetrare nelle oscure profondità dell’animo umano,
né di spiegare i desideri dell’inconscio, dei sogni. Il poeta, invece, può
penetrare ed entrare in queste realtà attraverso quell’intuizione che gli è
propria. Per questi nuovi contenuti della poesia i simbolisti elaborarono un
linguaggio nuovo, non più logico, ma analogico, che permetteva di portare alla
luce le corrispondenze e i misteriosi legami esistenti tra le cose più diverse;
questo perché la parola deve avere la capacità di comunicare le molteplici
emozioni che il poeta avverte come simultanee.
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