domenica

Gabriele D'Annunzio

                Gabriele D'Annunzio nasce a Pescara il 12 marzo 1863 da famiglia borghese, che vive grazie alla ricca eredità dello zio. Compie gli studi liceali nel collegio Cicognini di Prato, distinguendosi sia per la sua condotta indisciplinata che per il suo accanimento nello studio unito a una forte smania di primeggiare. Durante gli anni liceali riesce a pubblicare, a spese del padre la sua prima raccolta di poesie con quale ottiene un precoce successo e ulteriormente inizia a collaborare con alcuni giornali letterari dell'epoca. Nel 1881, iscrittosi alla facoltà di Lettere, si trasferisce a Roma, dove, senza portare a termine gli studi universitari, conduce una vita sontuosa, ricca di amori e avventure. In breve tempo, collaborando a diversi periodici, sfrutta il mercato librario e giornalistico e orchestrando intorno alle sue opere spettacolari iniziative pubblicitarie, il giovane D'Annunzio diviene figura di primo piano della vita culturale e mondana romana. Il suo primo romanzo Il piacere (1889), si colloca al vertice di questa mondana ed estetizzante giovinezza romana. Nel 1891 assediato dai creditori si allontana da Roma e si trasferisce insieme all'amico pittore a Napoli, dove, collaborando ai giornali locali trascorre due anni in precarietà. La principessa Maria Gravina Cruyllas abbandona il marito e va a vivere con il poeta, dal quale ha una figlia. Alla fine del 1893 D'Annunzio è costretto a lasciare, a causa delle difficoltà economiche, anche Napoli. Ritorna, con la Gravina e la figlia, in Abruzzo, e nel 1894 pubblica alcune altre raccolte poetiche tra cui Le elegie romane. I suoi testi inoltre cominciano a circolare anche fuori dall'Italia.Nel 1895 esce La vergine delle rocce, il romanzo in cui si affaccia la teoria del superuomo e che dominerà tutta la sua produzione successiva. Alla fine degli anni ‘90 viene eletto deputato, ma nel 1900, opponendosi alle pratiche dei suoi colleghi politici abbandona la destra e si unisce all'estrema sinistra. Nel 1910 pubblica il romanzo Forse che sì, forse che no, e per sfuggire ai creditori, convinto dalla nuova amante Nathalie de Goloubeff, si rifugia in Francia.Vive allora a Parigi partecipando alla vita mondana della belle époque internazionale, e compone opere in francese. Nel 1915, nell'imminenza dello scoppio della prima guerra mondiale, torna in Italia, dove incita il popolo alla guerra con “le radiose giornate di maggio”. Riacquista un ruolo di primo piano, tenendo accesi discorsi interventistici e, traducendo nella realtà il mito letterario di una vita inimitabile, partecipa a varie e ardite imprese belliche, ampiamente autocelebrate. Durante un incidente aereo rimane ferito ad un occhio. A Venezia, costretto a una lunga convalescenza, scrive il Notturno, edito nel 1921. Nonostante la perdita dell'occhio destro, diviene eroe nazionale partecipando a celebri imprese, quali la beffa di Buccari e il volo nel cielo di Vienna. Alla fine della guerra, conducendo una violenta battaglia per l'annessione all'Italia dell'Istria e della Dalmazia, alla testa di un gruppo di legionari nel 1919 marcia su Fiume e occupa la città, instaurandovi una singolare repubblica, la Reggenza italiana del Carnaro, che il governo Giolitti farà cadere nel 1920. Negli anni dell'avvento del Fascismo, nutrendo una certa diffidenza verso Mussolini e il suo partito, si ritira, celebrato come eroe nazionale, presso Gardone, sul lago di Garda, nella villa di Cargnacco, trasformato poi nel museo-mausoleo del Vittoriale degli Italiani. Qui, pressoché in solitudine, nonostante gli onori tributatigli dal regime, raccogliendo le reliquie della sua gloriosa vita, trascorre una malinconica vecchiaia sino alla morte avvenuta il primo marzo 1938.

La poetica dannunziana è l’espressione più appariscente del Decadentismo italiano. Dei poeti «decadenti» europei D’Annunzio accoglie modi, forme, immagini, con una capacità assimilatrice notevolissima; quasi sempre, però, senza approfondirli, ma usandoli come elementi della sua arte fastosa e portata a un’ampia gamma di sperimentazioni. Per quest’ultimo aspetto lo si può avvicinare al Pascoli, anch’egli impegnato in una ricerca di nuove tematiche linguistiche. Anche per D’Annunzio fu importante l’incontro col Simbolismo europeo, soprattutto francese, dove s’avverte la ricerca della parola suggestiva, dell’analogia simbolistica, l’ansia d’una poesia che evochi li mistero, attraverso raffinate atmosfere sentimentali e di sensibilità e oggetti ridotti a emblemi d’una realtà più profonda. Nella vita pratica il D’Annunzio suscitò interesse e curiosità in certa aristocrazia e borghesia parassitaria e sfaccendata, e ne influenzò il costume con i suoi atteggiamenti estetizzanti, narcisistici, immorali e superomistici. Nella vita letteraria con i suoi virtuosismi lessicali e stilistici diventò il modello di tanti poeti del suo tempo.
Nella vita politica dapprima con la sua eloquenza fastosa di interventista e con le imprese eroiche e leggendarie di combattente, galvanizzò, entro certi limiti l’Italia in guerra; poi con il gusto estetizzante dell’avventura e della ribellione all’autorità costituita influenzò il Fascismo, al quale il dannunzianesimo fornì gli schemi delle celebrazioni esteriori, dei discorsi reboanti e vuoti, dei messaggi e dei motti e la teatralità dei gesti.
Data la sua abilità di adattarsi in varie e assai diverse posture, D’Annunzio, il poeta soldato, rimane un simbolo del patriottismo, e ancor oggi un modello non solo per gli italiani ma per qualsiasi persona che viene a conoscenza delle sue grandiose imprese di vita quotidiana, militare e artistica.

La Politica di Stalin

               Iosif Vissarionovič Džugašvili,  è stato rivoluzionario e politico sovietico bolscevico conosciuto come Stalin, (d’acciaio), Segretario Generale del Partito Comunista dell'URSS e leader del Paese tra 1924 e 1953. Il termine “stalinismo” indica spesso una visione, o una trasformazione delle idee del marxismo e del movimento operaio in modo da creare una rigida, e piuttosto elementare dottrina del mondo e della storia, una visione filosoficamente oggettiva del realismo, e la sussunzione sistematica di ogni accidente o compromesso, anche di natura più temporanea, sotto categorie teoretiche, allo scopo di fornirne una giustificazione in termini dottrinari e ideologici. Nonostante cresciuto in un seminario ortodosso, pratica l'ateismo come una religione, che si contrappone in modo incompatibile alle altre religioni, demolendo le chiese, mettendo fuori legge gli sacerdoti e le pratiche religiose. In seguito Stalin, eliminò progressivamente ogni rappresentante di quella che poteva essere una minaccia, sia politica sia professionale, allo scopo di sostituirla con elementi nuovi, da lui promossi, e pertanto a lui grati e fedeli. Nonostante questo, in seguito alla vittoria contro Hitler nella Seconda Guerra Mondiale, viene esaltato come: “padre dei popoli”, “maestro e guida”, “difensore degli oppressi e della pace”, fino alla pubblicazione di cosiddetto “rapporto di Khruščёv”, il suo predecessore, Nikita Khruščёv, che accusandolo di diversi crimini, inizio la “destalinizzazione”.



Conseguenze Seconda Guerra Mondiale - miniRiassunto

La seconda guerra mondiale finì ufficialmente nel 1945 con un bilancio delle perdite umane più disastrose rispetto alla guerra del ’14-18; le vittime delle barbarie ammontarono a circa quaranta milioni di individui e furono assai più numerose tra i civili che tra i militari. La guerra ebbe profonde ripercussioni anche sul sistema internazionale. Uno degli effetti più importanti dei negoziati di pace fu infatti quello di stabilire il ruolo egemone degli USA nel nuovo ordine politico ed economico in campo internazionale. Nel febbraio del 1945 alla Conferenza di Yalta, in Crimea, si incontrarono i tre "grandi" W. Churchill, F.D. Roosevelt e J.V. Stalin i quali stabilirono la suddivisione dell’Europa in due sfere d’influenza: l’Occidente agli anglo-americani, l’Oriente all’URSS, la "cortina di ferro" che separava l’Europa dell’Est da quella dell’Ovest, intorno ai quali si polarizzerà il sistema delle relazioni internazionali nel secondo dopoguerra e fino al crollo dei regimi comunisti, i principali paesi dell’Europa occidentale, tra cui l’Italia, avrebbero iniziato il loro cammino verso l’integrazione europea, sotto la guida degli USA, aiutati dal piano Marshall (1948). Italia ebbe ritmi di crescita tra i più alti del mondo.



Cause Seconda Guerra Mondiale - Riassunto

La seconda guerra mondiale è il conflitto che tra il 1939 e il 1945 ha visto confrontarsi da un lato le potenze dell'Asse e dall'altro i paesi alleati. Viene definito «mondiale» in quanto, così come già accaduto per la Grande Guerra, vi parteciparono nazioni di tutti i continenti e le operazioni belliche interessarono gran parte del pianeta. Nel 1939 in Europa si manifestava con sempre maggiore violenza il disegno imperialistico della Germania di Hitler, volto a espandere il territorio abitato dai tedeschi. Dopo aver annesso l'Austria, conquistato la Boemia, sottomesso la Slovacchia, il 1º settembre 1939 Hitler invase la Polonia, in seguito alla firma di un'alleanza militare temporanea con l'Unione Sovietica di Stalin e usando come casus belli l' incidente di Gleiwitz, il finto attacco inscenato contro la stazione radio tedesca. Di fronte a quest’ulteriore grave atto, il 3 settembre, le potenze occidentali, Francia e Gran Bretagna dichiararono guerra alla Germania.
               Il 10 giugno del '40, Benito Mussolini annuncia l'ingresso in guerra dell'Italia nonostante la dichiarazione di, non belligerante allo scoppio del conflitto.



Conseguenze Prima Guerra Mondiale

Il 1918 fu l’anno decisivo del conflitto, e segnò anche la conclusione della Prima Guerra Mondiale, specialmente l'11 novembre, quando la Germania firmò l'armistizio con le forze dell'Intesa.
La Conferenza di Pace di Parigi (1919) penalizzò duramente i paesi perdenti, in particolar modo la Germania, facendo prevalere gli interessi delle due potenze europee, Francia ed Inghilterra. All’Italia furono concessi i territori di Trentino, Alto Adige, Trieste e Istria. Dallo smembramento dell’impero austro-ungarico nacquero quindi nuove realtà territoriali e politiche: l’Ungheria, la Cecoslovacchia e la Jugoslavia.
Nel 1919 nasce la Società delle Nazioni che diventerà l'O.N.U. - Organizzazione delle Nazioni Unite, con lo scopo di sostenere la cooperazione fra stati per garantire pace, sicurezza e relazioni tra gli stati sui principi della giustizia e rispetto del diritto internazionale. Comunque, a livello internazionale, le soluzioni dei diversi trattati di pace si dimostrarono poco rispettose nei confronti delle varie identità nazionali, alimentando le cause che spinsero le potenze mondiali a scontrarsi in un nuovo e devastante conflitto mondiale.




Cause Prima Guerra Mondiale - Riassunto

                                                                La Prima Guerra Mondiale fu originata dalle tensioni politiche, militari ed economiche tra i diversi stati europei. La Francia voleva sottrarre alla Germania l’Alsazia e la Lorena, l’Italia voleva liberare Trento e Trieste dal dominio dell’impero austro-ungarico,alcuni stadi dell’impero austro-ungarico cercavano l’indipendenza o il distacco dall’Impero Austriaco.
Alla vigilia della guerra l’Europa era divisa in due schieramenti: La triplice alleanza che comprendeva Germania, Austria e Italia e la triplice Intesa costituita da Francia, Gran Bretagna e Russia. La corsa agli armamenti della Germania e la costituzione di una potente flotta, minò la supremazia inglese sui mari, tra le potenze industriali si era scatenata una gara economica e commerciale sempre più dura, i grandi gruppi ricavavano enormi profitti dalla costruzione di armamenti e navi, per loro la guerra era fonte di grandi guadagni.
La causa scatenante della guerra fu l’assassinio del futuro erede al trono austriaco, l’arciduca Francesco Ferdinando avvenuto il 28 giugno del 1914. L'assassinio avvenne mentre Francesco Ferdinando attraversava Sarajevo su un’auto scoperta. L’attentatore era uno studente bosniaco, Gravilo Princip, militante di un’organizzazione irredentista che risiedeva in Serbia e tollerata da parte del governo serbo.

Il Fascismo - Riassunto

Il fascismo nasce come movimento politico a Milano il 23 marzo del 1919 per iniziativa di Benito Mussolini. Le origini storiche del fascismo risalgono alla profonda crisi provocata in tutta l'Europa dalla 1° Guerra mondiale che portò a radicali mutamenti nelle strutture politiche e sociali dei singoli paesi. Esso si inserì agevolmente nella difficile situazione dell'Italia del dopoguerra, avvalendosi di tutti i motivi di malcontento e disorientamento vivi nel paese. Nel congresso di Roma il movimento, che contava ormai trecentomila iscritti, operò la sua trasformazione in partito, caratterizzandosi come difensore dell'ordine e dandosi una più precisa fisionomia ideologica. Il nuovo partito si pose l'obiettivo della conquista dello Stato, favorito dalla crisi sempre più profonda delle istituzioni liberali, dal succedersi di governi deboli e impotenti, dalla divisione delle sinistre. Dopo la cosiddetta “Marcia su Roma” del 28 ottobre 1922, Vittorio Emanuele III affidò a Mussolini l’incarico di formare un nuovo governo. Ottenuta la presidenza del Consiglio, Mussolini dichiarò di voler reprimere tutte le illegalità, e per questo fine compose un governo di coalizione con esponenti del liberalismo, del Partito Popolare e dell’esercito, ma le violenze squadriste continuarono indisturbate e il fascismo procedette nel progressivo sovvertimento delle istituzioni liberali, sistematicamente sostituite con gli strumenti di un nuovo regime, quali il Gran Consiglio del Fascismo e la Milizia. Finì nel 1943 con l’arresto è l’esecuzione di Mussolini.



Barack Obama - Tema

Barack Obama, candidato del partito democratico americano, è il nuovo presidente degli Stati Uniti . Questo il verdetto delle elezioni presidenziali che si sono svolte il 4 novembre 2008. Ha battuto largamente il proprio antagonista, il repubblicano John McCain.
Votato da giovani e intellettuali progressisti, Obama, di padre keniota e di madre statunitense, è il primo presidente nero della storia americana. Una novità che dimostra la vitalità di una democrazia in grado di superare atavici pregiudizi sulla razza e sul colore della pelle. Una società, quella americana, aperta e meritocratica, capace di portare ai propri vertici una persona estranea all'establishment politico-economico e ai suoi giochi di potere, ma dotata di grandi qualità.
Sul nuovo presidente, di appena 47 anni, davvero un'anomalia rispetto alla gerontocratica leadership politica nostrana, si sono accumulate molte aspettative, sia in patria che fuori dai confini nazionali. Nel contesto mondiale, il crollo dei mercati finanziari evoca preoccupanti prospettive di recessione economica globale, mentre la minaccia del terrorismo islamico non è ancora stata neutralizzata e il Medio Oriente continua ad essere un'area dall'equilibrio drammaticamente instabile, dominata da conflitti irriducibili e potenzialmente esplosivi. Sul fronte interno, il debito pubblico raddoppiato nel giro di pochi anni, la disoccupazione, l'erosione dei salari della classe media e la crescente disuguaglianza sociale costituiscono sfide difficili da affrontare con successo. Senza dimenticare che 45 milioni di americani sono tuttora privi di assistenza sanitaria, che il sistema educativo statunitense mostra molte crepe e che il Paese registra un inquietante aumento della criminalità. Obama ha vinto perché rappresenta il nuovo e la speranza di un futuro migliore per milioni di persone. Succede a un lungo periodo storico che ha visto la preminenza del liberismo più spregiudicato e privo di scrupoli. L'ideologia dell'ultraliberismo, patrocinata dai leader del partito repubblicano, invece di rinvigorire l'economia, ha riempito il portafogli dei ricchi impoverendo la maggioranza dei cittadini e trascinando il Paese in onerose guerre, di cui ancora si cerca di valutare con realismo la necessità, i costi e l'efficacia. Obama prende la guida del Paese in una congiuntura critica, piena di emergenze nazionali e planetarie, soprattutto in un'epoca che vede la leadership mondiale degli Stati Uniti duramente contestata. Con Obama, gli elettori e i commentatori si aspettano una maggiore sensibilità verso i problemi sociali e dell'ecosistema, che si sono drammaticamente acuiti negli ultimi decenni, un maggior interventismo statale, principalmente nel campo dei servizi e delle infrastrutture, senza tuttavia stravolgere radicalmente un'economia, come quella americana, la cui vitalità è affidata all'intraprendenza e allo spirito di iniziativa personali e alla capacità individuale di assumersi dei rischi.
Descritto dagli analisti politici come colto e raffinato, intelligente e pragmaticamente svincolato da ideologie preconcette, Barack Obama, quando a gennaio 2009 si insedierà ufficialmente alla Casa Bianca, dovrà operare scelte che saranno sicuramente seguite con interesse e che avranno ripercussioni non soltanto in patria, ma in tutto il mondo.
                    Gli auguriamo di prendere le decisioni giuste, nell'interesse di tutti.!





Barack Obama - Tema breve

Barack Obama e il 44° presidente degli Stati Uniti d'America, eletto il 4 novembre 2008 con una maggioranza schiacciante contro l'avversario repubblicano McCain.
La sua elezione segna una svolta nella storia non solo degli USA, ma di tutto il mondo: è il primo uomo nero che sbarca alla Casa Bianca. Obama incarna il sogno americano, che ormai molti pensavano fosse morto.
Inoltre ha trovato un modo totalmente innovativo per finanziare la sua campagna elettorale: internet, al contrario, gli alleati di Bush erano i costruttori di armi, poiché il programma era iniziare una ”guerra santa", mentre Obama vuole essere totalmente libero una volta nello studio ovale.
Il suo programma è molto innovativo: dopo otto anni di pugno di ferro di Bush, Barack cambia totalmente in quasi tutti i campi.
Promette il ritiro delle truppe americane dall'Afganistan e dall'Iraq, ma in modo graduale, facendo sì che le popolazioni si riescano a organizzare una volta che il Paese sarà libero da ogni traccia di truppe internazionali.
Il problema più grave da affrontare adesso, oltre la politica estera, è sicuramente l'economia. dice che << la salita sarà ripida, ma insieme ce la faremo, l'America può rialzarsi>>
Lui dice di essere il presidente di tutti gli americani, vuole la sanità pubblica, impresa già portata alla fine, aiutare le piccole e medie imprese, ascoltare il popolo e i giovani.
Vuole abbattere i pregiudizi ancora esistenti su immigrati e afro-americani. Aveva affermato di voler cambiare 200 leggi emanate da Bush, tra cui quella sull'aborto e il divorzio.
In oltre Il 9 ottobre 2009 il comitato di Oslo gli conferisce il Premio Nobel per la Pace. La notizia è sembrata sorprendente a molti, che si sono domandati per quale motivo un riconoscimento così prestigioso sia stato assegnato a un personaggio salito alla ribalta internazionale soltanto da pochi mesi, e che per questo motivo ha avuto finora soltanto il tempo di fare tante promesse senza avere la possibilità materiale di concretizzarle. Lo stesso Obama, in una nota rilasciata dopo aver ricevuto il premio, si è detto «sorpreso e stupito» di essere stato accomunato con le personalità di assoluta qualità che hanno ricevuto il Nobel in passato. Il segretario del Comitato per l’assegnazione del Nobel per la Pace, ho motivato l’assegnazione dicendo che Obama ha già portato dei cambiamenti significativi.
Ed è proprio qui il senso di questo evento. Il mondo si stava abituando a una situazione di negatività e contrapposizione, mentre il presidente Usa ha mostrato un orizzonte luminoso.
La sorella di Martin Luther King: è il sogno di mio fratello che si avvera, un nero alla casa bianca. Finalmente siamo tutti uguali.


mercoledì

PROVE DI DUREZZA ROCKWELL E BRINELL - Relazione

Le prove di durezza sono eseguite per ottenere un indice convenzionale dal quale trarre informazioni sulla qualità e sulle proprietà del materiale. La prova di durezza è una delle più importanti e delle più utilizzate che si eseguono in laboratorio. Per durezza intendiamo la capacità di un corpo di resistere alla penetrazione di un corpo più duro. La prova è stata ideata nel 1920 dal fisico americano Rockwell da cui prende il nome. Viene utilizzata molto spesso per la sua velocità d'esecuzione. La prova consiste nel premere in due tempi e con carichi diversi la provetta in esame: carico preliminare 10 KgF per una durata di 10 secondi e in seguito applicare un ulteriore carico per 20 secondi, mediante l'uso di un penetratore.
Successivamente si misurano l'accrescimento e le dimensioni dell'impronta lasciata sul pezzo. I penetratori utilizzati per eseguire la prova possono essere di 2 tipi: In acciaio temprato da 1/16 di pollice per durezze fino a 850 HV; In diamante a forma di cono circolare retto con un angolo di 120° e una punta arrotondata con raggio 0,2 mm per durezze illimitate. Il carico addizionale si decide in relazione con il tipo di penetratore da utilizzare nella prova: con il penetratore da 1/16 di pollice si applica un carico di 90 KgF, mentre con il penetratore in diamante si utilizza il carico di 140 KgF.
La scelta del penetratore da utilizzare nella prova si basa sulla seguente scala . 20 - 100 HRB ; penetratore in acciaio temprato 20 - 70 HRC ; penetratore in diamante e = (130 - HRB) * 0,002 e = (100 - HRC) * 0,002 0,002 = 1/500 mm = 2 µm Lo spessore della provetta deve essere 8 volte l'accrescimento affinché la prova sia valida, inoltre la distanza tra bordo e centro deve essere 2,5 volte l'accrescimento. Infine la distanza fra il centro delle due impronte 4 volte l'accrescimento. La superficie della provetta non deve presentare tracce di ossido ne di unto, in caso contrario devono essere rimosse rispettivamente con carta abrasiva o acetone. Se la provetta in esame presenta un'alta rugosità si può diminuire con della carta abrasiva.
DESCRIZIONE DELLO STRUMENTO: Lo strumento utilizzato per la prova è chiamato Durometro ed è costruito con ghise a grafite sferoidale, le qui parti principali sono:


 Un basamento;
 Dispositivo che comanda la tavola porta pezzi;
 Montante;
 Forcelle;
 Quadrante sul quale, per mezzo di una scala graduata, si legge il valore della durezza;
 Fonte di luce;
 Frizione che comanda la leva del carico.


DESCRIZIONE E SVILUPPO DELLA PROVA:

Posizionare la provetta sulla tavola porta pezzi ed alzarla con un avanzamento di 1 mm/5sec verso il penetratore. Azionare il precarico di 10 KgF per una durata di 10 sec in seguito applicare il carico addizionale di n* KgF per i penetratori in acciaio e di N* KgF per quelli in diamante. Lasciare agire il carico per 20 secondi e poi andare a leggere sul quadrante il valore della durezza.

In base alle prove da noi eseguite abbiamo ottenuto:
PROVA DI DUREZZA BRINELL:


Il metodo di durezza Brinell viene usato in prevalenza per materiali teneri, quali acciai dolci, ottoni, leghe leggere. Questo è stato ideato dal metallurgico Brinell e consiste nel premere una sfera levigata d'acciaio temperato o di metallo duro di diametro “D”, per un prestabilito intervallo di tempo, con una prestabilita forza “F”(carico di prova), contro la superficie del pezzo o della provetta in esame e nel misurare il diametro medio “d” dell'impronta dopo la rimozione del carico di prova. La durezza risulta, per un certo carico, inversamente proporzionale alla superficie dell'impronta lasciata dalla sfera sul pezzo.

Si definisce durezza Brinell HB il rapporto fra il valore del carico F in newton e l'area della superficie S della calotta d'impronta rilevata a carico tolto (impronta elastica) espressa in millimetri quadrati.

Pertanto: HB=F/S

Essendo S l'area della superficie dell'impronta una calotta sferica di diametro d e di altezza h, il suo valore che inizialmente vale:
S =3,14 D h
Diventa, esprimendo h (profondità dell'impronta) in funzione del diametro d:


Il valore di durezza risulta perciò essere:


Accettabilità dell’equazione: l'equazione F/S ha un limite di accettabilità, in quanto i valori di durezza da lei dedotti, dipendono dalla relazione fra il carico F e il diametro D della sfera.
Teoricamente il valore normale di questa costante è stato ritenuto uguale a:

d/D = 0.34

Si definisce allora prova ideale quella eseguita in grado di soddisfare tale relazione. In pratica questo valore non è rigido, ma si tollerano delle piccole variazioni. L'esperienza ha insegnato che la possibilità di confronto è data da:
d/D = 0.25 0.5

In base alla prova da noi eseguita abbiamo ottenuto:



sabato

FONTI DI ENERGIA ALTERNATIVE

Fonti di energia alternative sono derivati da fonti che non utilizzano le risorse naturali e non danneggiano l'ambiente. Essi sono alternative ai combustibili fossili, energia nucleare e la grande scala di potenza idroelettrica, che tutte le fonti energetiche esauribili che hanno diversi gradi di effetti nocivi per l'ambiente. Ancora, non ci sono fonti alternative di energia che sono commerciabili come il petrolio, che insieme con il carbone sono i principali tipi di combustibili fossili. La prima di tutte le fonti alternative di energia che di solito viene in mente è l'energia solare, che è uno dei vari tipi di procedure utilizzate per sfruttare l'energia che proviene dal sole. Il metodo principale utilizzato per convertire la luce solare in energia elettrica è attraverso l'uso di celle fotovoltaiche, che sono disposte su pannimporto massimo di luce del sole viene assorbito e trasformato in energia elettrica. Adesso, il problema più grande con l'energia solare è il costo, poiché le celle solari e pannelli possono essere molto costosi. Un'altra fonte di energia alternativa è l'energia eolica, che utilizza turbine eoliche di grandi dimensioni per trasformare in energia eolica. Molte di queste turbine può essere collocato dove il vento è abbondante, e queste fattorie del vento può essere collegato ad una rete elettrica a cui contribuiscono l'elettricità. Alcune fonti alternative di energia ricevono potenza proveniente da fonti terrestri, come l'energia geotermica, energia delle maree e delle biomasse. L'energia geotermica è derivata da fonti di calore all'interno della terra. La valorizzazione del potere da onde del mare e degli altri organi di acqua sul pianeta è noto come l'energia delle maree. Infine, l'energia da biomassa è ottenuta da materiale organico proveniente da piante e animali, ed è conosciuta più comunemente come una fonte di energia rinnovabile in quanto crea una perdita di prodotto. Tutte queste fonti alternative di energia devono essere studiati molto bene prima che qualcuna di loro andasse a sostituire i combustibili fossili come fonti di energia primaria in tutto il mondo. Un altro modo per ridurre il consumo di combustibili fossili potrebbe essere il riutilizzo dei rifiuti per creare energia elettrica, procedimento già usato in alcune città europee che da un rendimento abbastanza soddisfacente. Questo metodo di creare energia però necessita una buona organizzazione non solo da parte delle autorità ma anche da parte dei cittadini. Molti sono i comuni italiani che non riescono ad occuparsi concretamente dello smaltimento dei rifiuti e questo oltre a creare un grave danno ambientale diventa un problema non arginabile e che non trova l'adeguata soluzione. In alcune zone si è deciso di rendere obbligatoria la raccolta differenziata, in questo modo si crea anche "energia pulita" poiché questi scarti spesso sono usasti per alimentare non solo l'industria del riciclo ma anche per produrre energia. Se si riuscisse a far capire l'importanza e il valore del recupero tutto sarebbe più facile. Spesso diventa difficile perché si tende a voler credere che l'inquinamento sia un problema causata dagli altri e non da noi, come se fosse qualcosa che non ci riguarda, però potrebbe contribuire a salvaguardare il pianeta senza dimenticare le comodità della nostra società del benessere.






LA COSTITUZIONE ITALIANA - TEMA

La costituzione è la legge fondamentale dello stato italiano, essa detta le norme che regolano la vita sociale e l'ordinamento dello stato.
La Costituzione è composta di 139 articoli, divisi in quattro sezioni:
- Principi fondamentali (art. 1-12)
- Diritti e ai doveri dei cittadini (13-54)
- Ordinamento della Repubblica (55-139)
- Disposizioni transitorie e finali


La Costituzione italiana è stata promulgata nel 1948 e porta tre firme che rappresentano l'intero arco politico democratico: Enrico De Nicola,Presidente della Repubblica e liberale, Alcide De Gasperi, Presidente del Consiglio e cattolico, Umberto Terracini, Presidente della Costituente e marxista. Ossia tutte quelle forze politiche che il fascismo aveva escluso per vent'anni dalla vita pubblica e che, nonostante molto diverse fra loro, si riconoscevano in un comune progetto democratico. Nella Costituzione si ritrova l'Italia liberata, repubblicana e anti-fascista. Si può dire che lo spirito della Costituzione è stato, per unità e condivisione, uno dei miracoli della storia italiana. Anche per questo, a tutt'oggi, la Costituzione italiana viene considerata una delle più moderne ed avanzate del mondo.
I Principi Fondamentali
I primi 12 articoli esprimono i principi su cui poggia la vita dello stato quindi i principi fondamentali ; essi sono concordati da rappresentanti di tutti i partiti per indicare le caratteristiche dello stato. Il 1° articolo dichiara che l'Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro; vi sono inoltre delle libertà che nessuno può violare né limitare: - diritto dell'integrità fisica della persona, al nome, al cognome, alla privacy ecc.
I diritti sociali comprendono la libertà di parola, di pensiero, di religione, di stampa e di riunione. Tra i diritti politici sono fondamentali, il diritto al voto e di partecipazione alle cariche pubbliche.
I principi fondamentali e la prima parte della Costituzione contengono, innanzitutto, un ampio riconoscimento dei diritti civili e politici essenziali, che vengono garantiti è sono immodificabili: l'uguaglianza davanti alla legge e l'inviolabilità dei diritti dell'uomo Espressamente tutelate sono le minoranze linguistiche. Sono poi riconosciuti esplicitamente i diritti della famiglia, dei minori, il diritto alla salute, la libertà delle arti e delle scienze, il diritto all'istruzione.
Diritti e Doveri dei Cittadini
Accanto ai diritti civili e politici la Costituzione stabilisce dei diritti sociali che hanno valore di programma politico - sociale per guidare la società italiana verso obiettivi d'uguaglianza sostanziale. Quest'aspetto, che contraddistingue la Costituzione italiana, trova espressione diretta nell'articolo 3, comma secondo: "È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli d'ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del paese". In questo senso vanno interpretati il riconoscimento del diritto al lavoro e la subordinazione della proprietà e dell'iniziativa privata agli interessi collettivi.
I diritti del cittadino sono inoltre riconosciuti e tutelati non solo con riferimento a ciascun individuo, ma anche nelle formazioni sociali in cui si svolge la sua attività (famiglia, comunità locale, partiti, sindacati, associazioni ecc.). Un richiamo preciso rileva i doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.
Un'altra particolarità della Costituzione italiana consiste nell'elencazione, oltre che dei diritti, dei doveri dei cittadini. Accanto al diritto-dovere del lavoro, consistente nello svolgere un'attività utile per la società, vi sono la fedeltà alla Repubblica, il pagamento delle imposte, il dovere dei genitori di curarsi dei figli, il dovere di votare e di difendere la patria.
Ordinamento dello Stato
La seconda parte della Costituzione definisce le strutture dell'ordinamento statale: il Parlamento, nucleo centrale del sistema politico, con il suo bicameralismo perfetto; il presidente della Repubblica, con un ruolo di garante dell'unità nazionale e di coordinatore, mediatore e regolatore dei rapporti tra i poteri dello stato; il presidente del Consiglio dei ministri e il governo, detentori del potere esecutivo e dell'indirizzo politico; la magistratura, di cui è solennemente riconosciuta l'autonomia. Tale riconoscimento è duplice in quanto, da un lato, la magistratura è dichiarata "ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere" e, dall'altro, il giudice è detto "soggetto soltanto alla legge", il che significa che non ha alcun superiore gerarchico. Assegnazioni, trasferimenti, promozioni e provvedimenti disciplinari nei riguardi dei magistrati spettano al Consiglio Superiore della Magistratura, presieduto dal presidente della Repubblica, e non al ministro di Grazia e Giustizia. Sempre nella seconda parte della Costituzione sono elencate e descritte nelle loro funzioni e organi le Regioni, le Province e i Comuni.
"Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un Italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra Costituzione."

 
Piero Calamandrei, Discorso ai giovani, tenuto alla Società Umanitaria, Milano, 26 gennaio 1955



Il Dispaccio di Ems - relazione





Nel 1970 il cancelliere otto von Bismarck, convinto dell'impossibilità di rinviare una guerra contro la Francia, accelerava i tempi del rafforzamento militare. Egli sapeva peraltro che l'Europa non avrebbe ammesso un aperto attacco alla Francia e fece di tutto per apparire l'aggredito.
Le tendenze divenute autoritarie della Regina Isabella avevano provocato nel 1868 in spagna una rivoluzione a sfondo borghese e liberale, che aveva espulso la regina e indetto le elezioni che si erano concluse a favore del regime monarchico, ma con la richiesta di una nuova dinastia. Il trono fu offerto a Leopoldo di Hohenzollern, cugino del re di Prussia. La minaccia di trovarsi tra i due regni appartenenti alla stessa famiglia indusse la Francia a chiedere duramente a Leopoldo di rinunciare alla sua candidatura. Egli acconsentì, cedendo il passo a un membro della casa regnante d'Italia, Amedeo, duca d'Aosta, Re di Spagna dal 1871 al 1873.
Alla richiesta ultimativa, fatta dall'ambasciatore francese al re di Prussia, di impegnarsi anche per il futuro a non turbare l'equilibrio europeo, Guglielmo rispose con un rifiuto. Poi il 13 luglio 1870, telegrafò a Bismarck le circostanze di quest'ultimo episodio. Bismarck modificò il testo del telegramma destinato alla stampa, il "dispaccio di Ems", per indignare l'opinione pubblica francese e di far apparire Guglielmo irriguardoso nei confronti dell'ambasciatore e suscitare così l'irritazione di Napoleone III. Il progetto andò a buon fine riuscendo nell'intento di spingere la Francia a dichiarare guerra alla Prussia scatenando così La Guerra Franco - Prussiana. Il conflitto segnò il culmine della tensione tra le due potenze che aveva seguito il dominio crescente della Prussia in Germania, allora una confederazione di territori semi-indipendenti.
In una campagna di soli sei mesi l'esercito prussiano sconfisse quello francese in una serie di battaglie combattute nel nord della Francia, arrivando a assediare Parigi. L'imperatore francese Napoleone III fu catturato in battaglia, determinando il crollo del suo impero e una rivoluzione non violenta in Francia, che diventò l'unica potenza repubblicana in Europa. Negli ultimi atti della guerra gli stati tedeschi proclamarono la loro unificazione, fondando l'Impero Tedesco